Fare la lavatrice. Come dividere i capi per un bucato perfetto

Capita di frequente che al momento di estrarre i panni dalla lavatrice questi risultino rovinati a livello di colore e di tessuto. È quello in momento esatto in cui il malcapitato inizia seriamente a pentirsi delle scelte operate in fase di divisione del bucato, promettendo a se stesso che la prossima volta l’attenzione sarà decisamente maggiore.

Con una serie di accortezze, infatti, è possibile evitare del tutto che episodi di questo genere possano in un certo modo accadere, garantendo sempre un risultato pulito ma soprattutto splendente. Non esiste nulla di peggiore che un capo bianco ingrigito a seguito del lavaggio o di un nero che ha perso la sua brillantezza ed entra a fare parte della schiera degli scoloriti.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio come separare i panni dal cesto degli sporchi e che tipo di lavaggio è opportuno effettuare per ognuno, così da non doversi rattristare una volta aperto l’oblò dell’elettrodomestico.

Detersivo per bucato lavatrice più venduto

I bianchi

La prima categoria da isolare categoricamente è quella dei bianchi candidi, che hanno bisogno di essere trattati con il massimo della cura per non virare verso il grigio. Il consiglio è quello di scegliere per loro un lavaggio a 30-40 gradi, non dovendo temere la perdita del colore.

Il detersivo più adatto è certamente quello in polvere, che contiene agenti sbiancanti notevolmente efficaci, perfetti per restituire candore lì dove era andato perso. Il vantaggio di questa tipologia di detergente è sicuramente il costo esiguo in relazione alla quantità di prodotto presente in un fustino, generalmente non inferiore ai 2 kg.

In tal modo sarà possibile portare a termine un numero davvero elevato di lavaggi, raggiungendo prestazioni di ottimo livello sotto tutti i punti di vista. In caso di macchie difficili da rimuovere è inoltre possibile aggiungere nel cestello una piccola dose di candeggina, che con la sua azione persistente elimina lo sporco più incrostato e gli aloni tendenti al giallo.

I chiari

È possibile accorparli ai bianchi, ma nel caso il tempo a disposizione fosse sufficiente per fare due lavaggi il suggerimento è quello di fare un’ulteriore divisione. Anche in questo caso il sapone in polvere si presta al loro lavaggio, ma il risultato è soddisfacente anche con quello liquido o le capsule monodose.

Queste presentano il vantaggio di avere già al proprio interno la quantità di detergente necessaria, unita all’apposito ammorbidente, così da non dover leggere le istruzioni sul fustino e regolarsi di conseguenza. Il loro costo è nettamente superiore e la durata inferiore, anche se la comodità del loro impiago certamente non ha eguali.

Tra i chiari sono compresi i beige, gli ecrù, i rosa pallidi e i toni del sabbia, tutti quei pigmenti decisamente leggeri e sfumati che non presentano un colore acceso e saturo. Il rischio è sempre quello che possano virare verso il grigio, quindi è opportuno mantenersi su una temperatura che non superi i 40 gradi.

I colorati

Sono i capi più difficili da trattare, poiché presentano una pigmentazione decisamente satura e capace di trasferirsi sugli altri capi. Il consiglio, pertanto, è quello di selezionare sempre le cromie simili, con una particolare attenzione ai rossi e ai blu che sono capaci di provocare considerevoli danni ai compagni di avventura in lavatrice.

Fortunatamente il mercato offre una vasta gamma di dispositivi acchiappa colore, che possono avere in doppio formato: il più diffuso è quello in fogli, da inserire direttamente all’interno dell’oblò, ma è presente anche la variante liquida da utilizzare nel cestello assieme all’apposito detersivo liquido.

Il loro impiego è consigliato soprattutto in presenza di vestiti nuovi, dei quali non si conosce bene il comportamente all’interno dell’elettrodomestico ed è quindi opportuno operare le giuste precauzioni. Per evitare di daneggiare il colore è opportuno utilizzare detergenti di buona qualità, così da pulire senza danneggiare e rimuovere le macchie ma non il tono acceso.

I neri

I neri sono una categoria decisamente ostica, poiché quando si scoloriscono perdono decisamente la loro bellezza iniziale.
Fanno parte della categoria degli scuri anche tutti i grigi e i blu notte, che possono essere inseriti in un unico ciclo di lavoro senza alcun problema.

Presso i rivenditori autorizzati troverete una vasta gamma di detersivi adatti al loro lavaggio, che non danneggiano il coloro pieno e anzi lo rendono decisamente più vivo. Fate molta attenzione a non unirli per errore ai chiari, in quanto può bastare un semplice calzino nero finito accidentalmente nei bianchi a causare un danno irreparabile a tutta la biancheria.

La temperatura idonea al loro trattamento si attesta attorno ai 30 gradi, poiché è meglio tenersi piuttosto bassi per evitare di sbagliare in maniera determinante. Un’accortezza ulteriore prevede di non stendere questa categoria di bucato al sole diretto, poiché i raggi tendono a schiarire i tessuti andando a rovinare le fibre, sia naturali che sintetiche.

I delicati

In questa categoria rientrano tutti quei tessuti che necessitano di un lavaggio leggero a temperature decisamente più basse del normale. In questo ambito entra prepotentemente in gioco il parametro della centrifuga, che deve viaggiare a una velocità decisamente inferiore per evitare di rovinare materiali come la seta o tutti quei capi che presentano intarsi di perle o applicazioni.

Se non avete la possibilità di lavarli a mano il consiglio è di procedere con il massimo dell’attenzione, operando una selezione anche a livello di colori e cromie. Preoccupatevi poi di estrarre immediatamente l’abito dall’interno della lavatrice e di stenderlo in un luogo asciutto e soprattutto evitando di stropicciarlo, così da procedere poi con la stiratura su un materiale già adeguatamente disteso.

La lana

L’ultima categoria è quella dove probabilmente si effettua il maggior numero di danni. È capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di estrarre un maglione decisamente più piccolo del normale o rovinare un cachemire di buon livello. Per questo motivo quando si effettua un carico di questo genere è consigliabile inserire dei parametri estremamente delicato, come un lavaggio eco a freddo e una centrifuga non superiore ai 400 giri.

È proprio un questa, infatti, che tende a rovinare il capo e infeltrire la trama che non tornerà più quella di prima. Inoltre, sarebbe opportuno stendere l’abito su una superficie piana e liscia, così da evitare che il peso dell’acqua in eccesso non eliminata dalla lavatrice allunghi più del dovuto il tessuto.

Se porterete a termine il procedimento così come descritto nel dettaglio non sarà necessario ricorrere alla lavanderia a tutto il bucato in lana risulterà pulito e profumato dopo ogni ciclo di lavoro. Sul mercato sono disponibili detergenti appositi che possiedono già al loro interno una generosa dose di ammorbidente indispensabile a me piace stare questa categoria nello specifico.